Ashleigh Barty ha riportato il piatto di Wimbledon in Australia 41 anni dopo Evonne Goolagong. Ha battuto in tre set Karolina Pliskova e ha rivelato in conferenza stampa che il team le ha tenuto nascosta l’entità del suo infortunio all’anca che, subito a Parigi, secondo gli specialisti avrebbe avuto bisogno di 2 mesi per riprendersi. Barty aveva rinunciato a giocare per tutto il 2020 in uscita dal lockdown perché non voleva lasciare l’Australia. Ora che s’è rimessa in cammino, da marzo, sa che non tornerà a casa fino a dopo gli US Open. La prospettiva la spaventava. In primavera disse: se non ce la faccio, mollo tutto e torno, lei che ha conosciuto in passato il peso dello stress e della depressione. Per due aveva lasciato il tennis e si era dedicata al cricket. Quando s’è riavvicinata al circuito era la numero 623.
Ashleigh Barty ha riportato il titolo femminile di Wimbledon nel suo paese 41 anni dopo Goolagong. Ritratti per frammenti dell'Australia e dei suoi tennistihttps://t.co/h5z9bQRwWA
— Lo Slalom (@LoSlalom) July 10, 2021
Le conseguenze di questo Wimbledon sulla classifica, da domani manderanno Simona Halep dal numero 3 al numero 9 come succedeva ai 45 giri del Guardiano del Faro la prima settimana di settembre. Serena Williams cala dal numero 8 al 16: secondo il coach Patrick Mouratoglou, a New York avrà le stesse chance che a Wimbledon. Ma non sa dire se questa è stata l’ultima volta a Londra. Chi sale: Sofia Kenin al quarto posto, Bianca Andreescu al quinto, Karolína Plišková torna fra le prime dieci (numero 7) così come Garbiñe Muguruza.
History for Australia ??
History for @ashbarty#Wimbledon pic.twitter.com/uFhKB8GbjM
— wta (@WTA) July 10, 2021